Sonntag, 11. März 2007

la storia del synderesi - parte prima

Stanchi di suonar male Guccini e i Pink Floyd,
Ronny e Giovanni chiedono ad Alberto di suonar con loro. Il batterista non ci pensa nemmeno: 'sti quattro quarti del pop ve li sognate: io ascolto il prog.
Così chitarrista e tastierista si impegnano ad ascoltare cose strane degli anni '70, nascono le prime cover di gruppi meteora (La locanda delle Fate, il Museo Rosenbach, tentativi falliti di The Knife dei Genesis, etc. ). Il problema per i tre è sempre stato il bassista.
Quando, dopo notte di bevute e conseguenze commisurate, Giovanni incontra Gianluca e Ivan (davanti a Bettin a Padova), le cose sono stagnanti da tempo.
L'impennata dei lavori con bassista e cantante, poi spersi per le vie del mondo (l'uno in Perù o a Firenze, l'altro in accademia, che è parimenti distante), così come il primo chitarrista (Kopenhagen), così poi il tastierista (Tübingen), si ha con il Contest di Milano, dove i Synderesi, già Irrlicht, già Delenda Carthago, si piazzano quarti con il demo di INRH.
La riflessione su questo percorso non è rilevante e per questo ho accorciato e reso meno epica la narrazione. Volevo con questo introdurre lo scritto che vado a pubblicare qui a puntate.
Ho timore che il blog sia oggettivazione del vissuto, rispecchiato per narcisismo in rete globale.
Sintomaticamente tendo a pensare che agli altri importi tanto poco della mia vita quanto poco importa a me della loro, se si intende con questa la frequenza delle deiezioni che mi ricordino cosa siamo.
Mi interessano invece i pensieri. E ancor più i punti in cui i pensieri si legano ad altri pensieri - nella fattispecie, gli snodi in cui ci si trova a pensare.
La musica è uno di questi snodi, in cui il pensiero emerge con la relazione dell'evento di chi suona e di chi ascolta. Così l'ho sempre vissuta - cosa che testimonia la mia grande difficoltà nella registrazione del demo - così tendo a giudicare chi va sul palco con un laptop, o chi ci va con uno strumento, stacca il cervello e il cuore e lascia che le articolazioni articolino il già imparato, disarticolando contemporaneamente sia quel che lo ha prodotto, sia l'attimo strepitoso in cui può legarsi agli altri.
L'ho già tirata tanto in lungo, e comunque la cosa più importante di questo post è l'inserimento dello scoiattolo che mi ricorda un po' il raggio di luce sull'asino di Busoni.

Freitag, 2. März 2007

Montag, 19. Februar 2007

Origini uniphauniche

mi permetto di proporre anche il post di Franz Bucephalus sulle origini della parola Uniphauno, che gli avevo pregato di rintracciare, in quanto esperto di mitologie. Ringrazio, naturalmente, per averlo fatto.

Franz Bucephalus meinte...

Rispondo qua all'incarico datomi. L'unifauno (ammesso che sia legittima la traslitterazione italiana) è una invenzione di quel grande visionario di Peter Gabriel, che volle coniugare insieme mitologia nordica e motologia classica. C'era Tolkien che faceva furori all'epoca con il Signore degli Anelli e, in ambito anglosassone, anche il buon Lewis. Tuttavia, è più facile vedere creature classiche in ambiente mitologico nordico che incroci come quello presupposto dall'Unifauno.
Franz.

19. Februar 2007 03:00

- E quindi conosci i primi Genesis! Stavo giusto ascoltando "Selling England by the pounds".
Qui la prima canzone con accenno all'Uniphauno in versione Gabriel. A chi ne trova altri...una menzione sul post di Irrlicht.

- Attenzione, ho aggiunto un link importante al blog di qoelet. Ci si dia un'occhiata!

uniphauno

http://www.lyricsdownload.com/genesis-lyrics.html

Prevedibile passaggio

Come un giusto ineinander vergehen der Farben,
i colori - poi sempre gli stessi, naturalmente - si mescolano alla loro natura originaria...
passo qui le due ultime comunicazioni del blog intitolato "SSIS - Forum interno", perché evidentemente la discussione vivissima de visu non riesce a partire in rete. E posso capire i motivi. Non trovavo facile neppure seguire i newsgroups di filosofia, forse più facile con it.arti.poesia, ma ero ascoltatore passivo. E forse mi interessava di più allora lo scambio identitario con qualche maschera usata come avatar, quando questi si chiamavano meno pretenziosamente "nicknames". Tant'è.
Visto che non c'è filosofia senza musica (d'altronde, Socrate indicava la potenza della prima nella seconda), mi sembra giusto le cose debbano andare qui insieme.
Ne approfitto, allora, per proporre qui il post sulla SSIS del Kappellmeister dei Berlinerbis (quelli che hanno il flicornista un po' komisch), straordinariamente in trasferta sanpietrina
Michael Busoni aus St. Peter meinte...

Finchè non si tornerà ad un sano dosaggio di quinte parallele come nelle battute 37-65 del primo movimento della sinfonia "Classica" di Prokofiev, la SSIS, come alcova delirante di didattica rimarrà per sempre un orrido e in definitiva dis-umano gesto masturbatorio di algide sequenze di settime diminuite e basta... Fuor di metafora...

18. Februar 2007 14:56

Samstag, 17. Februar 2007

Due nuovi siti - due vecchi siti

là dove il prog deve sfumare nel post-rock
Aggiungo con circospezione il vecchio sito dei "Syndèresi", non più aggiornato dal 2003. In realtà ricordavo anche alcuni mp3 a disposizione, ma mi pare non vi siano più. Peccato, vedremo di aggiornare finalmente l'attività.
La direzione indicata è quella del post-rock - per intenderci, e mostrare un esito direi esemplare, aggiungo il sito di Attilio Buzzone, chitarrista dei Port-Royal.
Come promesso offro anche un link ad alcuni forum di discussione musicale indicatomi dal mio solerte batterista. Dateci un'occhiata, sono molto interessanti.

una giornata luminosa a Tübingen.

Dienstag, 13. Februar 2007

Il bisogno del Concept Album

Il vero è l'Intero.

Per coloro ai quali Kid A piace di più di tutti gli altri lavori dei Radiohead, per chi è nostalgico dei Novalis, del Balletto di Bronzo, ma soprattutto stanco di pensare che la musica debba essere solo di intrattenimento, quando non avviene in un luogo rituale e deputato, questo è il luogo di discussione adatto.
Anzi, dico di più. Si può discutere filosoficamente per via telematica?
Esiste un discorso senza la scintilla negli occhi?

uniphaun